Due grandi demolitori Indeco in missione subacquea
Una missione di importanza strategica, quella affidata due demolitori Indeco: un HP 5000 e un HP 7000 di proprietà della Trani Scavi SaS di Trani, montati rispettivamente su un CAT 325D e su un CAT 330D
I grandi demolitori Indeco sono chiamati ad operare con massima precisione e delicatezza, pur in condizioni estreme come quelle di uno scavo subacqueo, per la realizzazione del nuovo porto turistico di Polignano a Mare, in provincia di Bari.
L’obiettivo e il progetto
In località Cala Ponte, poco distante dall’abitato di Polignano a Mare, esiste già dai primi anni settanta un bacino portuale sotteso da due moli a scogliera che risulta quasi del tutto inutilizzato. La ragione dell’inutilizzo è principalmente dovuta alla necessità di procedere all’escavazione di alcune zone rocciose del bacino.
Il progetto di completamento del porto, che comprende la realizzazione di una darsena per il diporto nautico, è una componente assai importante dell’azione di rilancio turistico promossa con vigore dall’Amministrazione Comunale di Polignano a Mare e dai vicini comuni di Alberobello, Castellana Grotte, Conversano, Monopoli. Infatti, a fronte di importanti patrimoni storici, ambientali e culturali, ed in presenza di condizioni climatiche ottimali per quasi tutto lʼanno, la costa a sud di Bari ha sempre sofferto di una cronica carenza di iniziative imprenditoriali nel settore del turismo, ed in particolare della nautica da diporto. Il porto darebbe anche una risposta alla forte domanda di portualità turistica del sud barese, che oggi è insufficientemente assecondata dai vicini porti di Mola di Bari e Monopoli. Va infine specificato che negli interventi per la valorizzazione del bacino portuale già esistente, si rende necessario intervenire con grande cautela trattandosi di un territorio di elevatissimo pregio ambientale.
Il porto nelle condizioni attuali
Il Porto di Polignano a Mare è classificabile come porto di rilevanza economica regionale e interregionale. Situato in località “Cala Ponte”, è a circa 2 km a NO dell’abitato e, quindi, in un’area periferica compresa fra il centro urbano (a SE) e la zona turistico – residenziale (a NO), il porto è agevolmente collegato al centro urbano di Polignano e alla viabilità di grande comunicazione extraurbana (S.S. n. 16), attraverso le viabilità di servizio realizzate con il recente ammodernamento operato dall’ANAS. L’attuale struttura portuale è costituita da un molo di sopraflutto articolato in due bracci della lunghezza complessiva di 197 m e da un molo di sottoflutto lungo 85 m, che delimitano una imboccatura della larghezza di circa 110 m. Le uniche rudimentali banchine di ormeggio sono presenti solo lungo brevi tratti del molo di sopraflutto e del molo di sottoflutto. I fondali all’interno del porto e lungo il suo perimetro sono molto bassi, caratterizzati in più punti del bacino da secche di natura prevalentemente rocciosa (roccia calcarea come quella di tutto il limitrofo territorio costiero). Per quanto riguarda i venti e le onde, il porticciolo è particolarmente esposto allo Scirocco, vento prevalente che quando soffia con violenza, rende inagibile tutto lo specchio acqueo interno. Il molo di sopraflutto è facilmente tracimabile in presenza di robuste mareggiate da Maestrale, in quanto il muro paraonde raggiunge solo quota
+ 2,50. Lʼimboccatura, inoltre, larga 115 m è talmente ampia da lasciare in ombra, nella propagazione del moto ondoso, solo la zona ridossata dal molo di sottoflutto che, non ha fondali idonei per l’ormeggio delle barche. Detta esposizione ai venti e alle onde, unita all’insufficienza delle strutture di difesa del bacino portuale, genera una forte agitazione interna che, assieme al pericolo costituito dai bassi fondali e dalle secche, costituisce un serio limite alla utilizzazione del porto, praticabile prevalentemente nei mesi estivi e solo per piccole imbarcazioni. Nei mesi da ottobre a maggio, periodo in cui risultano più frequenti le mareggiate, il porto è dichiarato non agibile.
Le nuove opere in progetto
In linea generale, le opere strutturali previste riguardano il prolungamento dei moli di sopraflutto e sottoflutto, l’imboccatura, l’accessibilità nautica, i pontili galleggianti, geometria e tipologia delle opere di riva. I fondali del bacino portuale saranno oggetto di lavori di escavazione per permettere l’accesso e la manovra in sicurezza dei natanti di varie dimensioni, nonché di attracco. In particolare, i lavori di escavazione porteranno la fascia di bacino compresa fra l’attuale imboccatura e la radice del molo di sopraflutto ad una profondità del fondale di circa -4,5 m; la fascia centrale del bacino a quote di -3,5 m; la fascia di bacino delimitata dal braccio di sottoflutto a Est e dalla linea costiera a Sud ad una profondità di -2,5 m ed infine il settore più interno, localizzato a Ovest del bacino e destinato ai natanti più piccoli, ad una profondità di -1,5 m. Gli interventi di approfondimento dei fondali saranno accompagnati dai lavori di ampliamento, ristrutturazione e nuova costruzione delle banchine di attracco lungo i moli di sopraflutto e di sottoflutto.
Dragaggio, volumi e tipologie dei materiali dragati
Nel complesso, i fondali del porto di Polignano a Mare presentano una conformazione prevalentemente rocciosa, ricoperti spesso da uno strato di materiale sabbioso medio-fine localizzato in prevalenza nella zona centrale del bacino e nei pressi dell’attuale imboccatura. Dai risultati dei sondaggi geognostici eseguiti nell’area portuale oggetto dell’intervento è emersa la seguente ripartizione tipologica dei materiali da dragare: 1) materiale sabbioso medio-fine in superficie; 2) materiale calcareo compatto. L’intervento, dunque, oltre allo sbancamento del materiale roccioso, prevede una preliminare asportazione del materiale sabbioso medio-fine; il tutto da effettuare nelle varie zone dell’ambito portuale per il raggiungimento delle previste quote di approfondimento dei fondali. La prevalente natura calcarea del materiale dragato rende lo stesso idoneo ad una successiva utilizzazione, seguente ad uno stoccaggio temporaneo a terra, in un’area di cantiere destinata successivamente a parcheggio auto, per essere impiegato in massima parte come riempimento nella costruzione delle infrastrutture previste ex-novo (banchine, moli).
Modalità dei lavori di scavo
Il dragaggio dei materiali sabbiosi potrà avvenire mediante una draga aspirante refluente. I lavori di scavo roccioso saranno eseguiti con due demolitori idraulici Indeco, un HP 5000 montato su un CAT 325D e un HP 7000 montate su un CAT 330D. Saranno sbancati circa 40.000 m3 in circa 4 mesi di lavoro. La Trani Scavi usa martelli Indeco da oltre 25 anni, possiede anche un Indeco HP 3000, un HP 500, un HP 1800. Usa solo ed esclusivamente martelli Indeco.
Il cantiere in breve
Committente Principale:
Cala Ponte SpA, Noci BA
Associazione Temporanea di Imprese tra:
- Cooperativa San Martino
- Chioggia VE – Specializzata in lavori marittimi
- Trani Scavi SaS
- Trani BA – Specializzata in lavori di scavo
- Valerio General Costruzioni Srl
- Margherita di Savoia FG – Specializzata in opere civili pubbliche e private
Progettista e Coordinatore di Progetto per la Cala Ponte SpA
Ing. Giuseppe Lamanna
Responsabile Tecnico di Cantiere per la Cooperativa San Martino
Ing. Luca Gallo
Responsabile di Cantiere per la demolizione in acqua della Trani Scavi
Geom. Francesco Pertout