Due Indeco ad alta produttività
Sebbene la galleria di base sia ormai completata, i lavori per la realizzazione della linea ad Alta Capacità Bologna-Firenze sono tutt’altro che conclusi. I martelli Indeco continuano ad essere protagonisti anche di queste fasi dell’opera.
Con oltre 72 chilometri in via di completamento, i lavori di scavo e rivestimento della galleria di base della linea ad Alta Capacità Bologna–Firenze stanno ormai per giungere al termine entro i tempi previsti. Nonostante la costruzione della parte più consistente della nuova tratta sia dunque entrata nella fase conclusiva, i lavori per il completamento definitivo richiedono tuttora un impegno notevole.
Oltre allo scavo relativo alle stazioni di Bologna e di Firenze, si deve infatti ancora provvedere alla realizzazione di altri importanti interventi che sono determinanti per l’entrata in esercizio di tutta la linea. Fra questi senz’altro spiccano le interconnessioni tra la galleria di base e il tracciato storico.
Pur essendo tratte relativamente brevi, queste linee di supporto rivestono un ruolo di grande importanza per la funzionalità e la sicurezza. Grazie ad esse i convogli potranno infatti andare da una linea all’altra, o potranno essere separati per seguire percorsi diversi. I raccordi permettono infatti che i treni destinati al trasporto delle merci attraversino il nodo di Bologna utilizzando la linea storica di superficie, mentre quelli passeggeri possano proseguire sulla nuova linea, per poi fermarsi nella stazione sotterranea di prossima costruzione.
Complessità esecutiva
Il progetto ha previsto che le due gallerie misurino circa quattro chilometri. Per creare l’innesto, una linea correrà per un tratto parallela alla linea Alta Capacità, l’altra invece la supererà, oltrepassandola da sopra, per poi affiancarla dal lato opposto. I due rami dipartono da un camerone cui si accede attraverso una finestra situata nel comune di Pianoro. Sul piano costruttivo le gallerie differiscono da quella principale per la minore larghezza e per la diversa configurazione della sezione policentrica.
Per ottimizzare le risorse e velocizzare lo scavo sono stati aperti due fronti, uno sul lato Nord (Bologna), e due su quello Sud. I due lati differiscono in quanto a consistenza e quindi per le modalità con cui si consegue l’avanzamento. Il lato Bologna è infatti caratterizzato da formazioni del sistema caotico che necessitano di consolidamenti. In quelli del lato Firenze s’incontrano invece formazioni di arenarie risalenti al pliocenico. Da questo lato la consistenza dell’ammasso si è dimostrata tale, da renderlo adatto all’impiego dell’esplosivo, ma la presenza di sacche di gas, peraltro costantemente monitorate attraverso un sistema di sensori, ha sconsigliato l’utilizzo di questa tecnica.
Due HP 5000 per l’avanzamento
Le particolari condizioni presenti sul lato Firenze hanno dunque indotto a privilegiare l’impiego del martello su entrambe i fronti del lato Sud, ed hanno altresì garantito ottimi risultati dal punto di vista della produzione. L’impresa Sbaraglia sub-appaltatrice dei lavori, ha utilizzato due martelliIndeco HP 5000, che hanno permesso una produzione di oltre 30 metri cubi al giorno, scavando una sezione di circa 85 metri quadrati.
L’alto livello di produttività in rapporto alle difficili condizioni, così come l’affidabilità in una applicazione non certo facile, hanno confermato il livello raggiunto dalla serie HP. I martelli della nuova serie sono infatti caratterizzati da soluzioni innovative mirate a migliorare il rendimento e diminuire le usure e le manutenzioni.