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Potenza compatta

Una cesoia ISS 10/20 è stata impegnata in provincia di Bologna nello smantellamento di due turbo compressori di un’importante centrale di stoccaggio del gas metano della rete nazionale.

28 Settembre 2019

Stogit, società controllata da Snam, ha avviato un articolato piano di ammodernamento presso la centrale di stoccaggio di Minerbio in provincia Bologna. L’azienda, che è il maggiore operatore di stoccaggio in Italia e uno dei principali in Europa, gestisce nove impianti di questo tipo e opera in sinergia con le altre infrastrutture di trasporto e rigassificazione, contribuendo quindi in modo determinante alla sicurezza energetica nazionale. Il sistema di stoccaggio è infatti di fondamentale importanza perché consente di compensare le diverse esigenze tra fornitura e consumo del gas, e anche per questo Stogit pone particolare attenzione alla sicurezza ed efficienza dei propri impianti. L’intervento presso la centrale di Minerbio è articolato in più fasi, ma nella prima parte di quella in atto ha richiesto che le aree interessate ai lavori fossero riportate alla condizione di “prato verde”, così da renderle disponibili agli interventi successivi e da aumentare lo spazio disponibile all’interno della centrale. I lavori hanno comportato quindi la totale demolizione e rimozione degli impianti, le strutture in elevazione, le tubazioni (interrate e in superficie) e i basamenti in C.A. dei due turbo compressori, giunti ormai alla fine del loro ciclo operativo, per sostituirli con un uno di maggiore potenza e dimensioni, caratterizzato da una più moderna concezione e una migliore efficienza.

Una scelta ragionata dell’attrezzatura

L’intervento di smantellamento dei due turbo compressori è stato affidato da Stogit a Sicilsaldo/Nuova Ghizzoni, impresa specializzata nel settore petrolifero e attiva nella costruzione di gasdotti e impianti, nei montaggi industriali e nel settore civile anche nel mercato internazionale, avendo portato a termine importanti commesse in Tunisia, Kuwait, Algeria. Sicilsaldo/Nuova Ghizzoni oggi fa parte della cordata di imprese incaricate della costruzione del TAP, (Trans Adriatic Pipeline), il gasdotto che attraversando l’Adriatico porterà in Italia il gas naturale proveniente dal Mar Caspio, dopo aver attraversato Turchia Grecia ed Albania, ma sta completando importanti commesse anche in Messico e Algeria. L’impresa, che è una delle più importanti realtà italiane del settore e si distingue per l’esperienza, l’alta specializzazione del personale e l’efficiente organizzazione logistica, può vantare anche un vasto parco mezzi, composto da centinaia di macchine e attrezzature.
Nonostante quest’ampia disponibilità, per il particolare intervento presso la centrale di stoccaggio di Minerbio Sicilsaldo/Nuova Ghizzoni ha deciso di acquistare una cesoia Indeco ISS 10/20. Come riferitoci da Luca Di Vita, che rappresenta l’impresa presso Stogit ed è anche Construction Site Manager, le dimensioni dell’attrezzatura e la sua potenza sono state un fattore determinante: “Come sempre facciamo, anche per questo intervento abbiamo calibrato l’impiego delle risorse e valutato tutti gli aspetti della commessa, così da rispettare specifiche e tempistiche del capitolato d’appalto. Visto che la centrale di stoccaggio è in esercizio abbiamo poi posto particolare attenzione alle modalità di’impiego di macchine a attrezzature e delle aree in cui queste avrebbero operato, tenendo in grande considerazione anche i più stringenti criteri di sicurezza. La scelta di una cesoia relativamente piccola è dunque scaturita dall’esigenza di poter operare all’interno delle aree assegnate, tutte caratterizzate da dimensioni relativamente ridotte. Una cesoia più grande avrebbe infatti richiesto un escavatore di peso superiore, penalizzando fortemente la mobilità durante le fasi di smantellamento dei turbo compressori e, alla lunga, anche la produttività di tutte le operazioni. L’alta concentrazione di viabilità interne e di passaggi pedonali avrebbe inoltre limitato lo spazio a disposizione anche per la fase di ulteriore taglio dei vari elementi strutturali e dei componenti degli impianti, necessaria a ridurli ad una pezzatura consona al trasporto verso il riciclaggio. Nonostante fosse in un certo senso sottodimensionata per affrontare la demolizione degli elementi strutturali più grandi, la ISS 10/20 ha mostrato grande produttività ed un’eccezionale capacità di taglio, ma ci ha anche consentito la forte limitazione delle lavorazioni manuali, un vantaggio che ha influenzato significativamente la rapidità e soprattutto la sicurezza di tutte la fasi del processo demolitivo”.

Le piccole cesoie Indeco

La ISS 10/20 acquistata da Sicilsaldo/ Nuova Ghizzoni (una delle più piccole della gamma Indeco) con i suoi 2400 kg di peso operativo e la forza massima in punta di ben 120 tonnellate, è caratterizzata da un’eccezionale rapporto tra peso e potenza.
Come gli altri modelli della gamma, questa attrezzatura presenta una robusta struttura interamente realizzata in acciaio HARDOX® ed è dotata di una doppia guida che mantiene le ganasce sempre perfettamente allineate, prevenendo le flessioni su tutto il movimento di taglio. La valvola di rigenerazione rende inoltre più rapido il movimento della ganascia, (velocizzando l’apertura e la chiusura e quindi migliorando la produttività), mentre l’esclusivo doppio sistema d’incisione nel coltello superiore e inferiore consente una più efficace progressione del taglio.

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