Servisa e Indeco vincono a Berlino e demoliscono il quartier generale di Deutsche Post a tempo di record
Nel mese di dicembre, Servisa ha concluso con successo la demolizione della sede centrale di Deutsche Post nel centro di Berlino. L’intervento è stato molto complesso per gli aspetti tecnici, ma anche per quelli logistici, visto che si trattava di operare nella stretto centro della capitale tedesca.
Il tempo assegnato per la demolizione è stato un altro fattore che ha reso il lavoro particolarmente difficile, perché ha messo a dura prova le capacità organizzative dell’impresa. Si trattava infatti di demolire un edificio di tre piani, operando in uno spazio molto confinato e limitando l’impatto sull’area circostante al cantiere.
Da un punto di vista strutturale, l’edificio era realizzato con calcestruzzi ad alta resistenza (cioè con valori di resistenza a compressione monoassiale superiori a 45 MPa) e da armature che, nelle aree di fondazione e dei plinti, hanno raggiunto diametri di 50 e 80 millimetri.L’intervento è stato completato con successo grazie all’impiego di attrezzature Indeco che hanno fatto la differenza da un punto di vista della produttività e quindi anche della tempistica. Oltre a un martello HP 5000, il più produttivo oggi disponibile sul mercato nella sua categoria, in cantiere è stato utilizzato un multifunzione IMP 25 Combi Cutter, risultato molto efficace e adattabile alle diverse situazioni operative. Grazie all’intercambiabilità degli utensili, a secondo della necessità, l’attrezzatura può essere infatti trasformata in demolitore, polverizzatore, o cesoia.
Il frantumatore IRP 18 X ha permesso invece il ricondizionamento volumetrico primario degli oltre 3000 metri cubi di materiale di risulta prodotti durante la demolizione. Questa attrezzatura si è dimostrata particolarmente efficace, anche grazie alla sua geometria che permette di ottenere la minor variazione di forza possibile tra il momento iniziale (apertura massima) e quello finale (apertura minima), in modo da aumentare la costanza e l’efficacia nell’azione di frantumazione riducendo i tempi di lavoro e gli stress trasmessi all’escavatore. L’IRP 18 X ha inoltre assicurato una notevole produttività anche perché dispone di un sistema idraulico dotato di una “valvola di rigenerazione” che consente una più veloce chiusura a vuoto della ganascia mobile, così da applicare tutta la forza disponibile solo durante la frantumazione del materiale.
Un apporto decisivo al completamento del cantiere l’ha anche offerto la pinza multigrab IMG 2800 D che, grazie alla maneggevolezza e alla compatibilità della sella con gli altri prodotti Indeco, ha garantito la massima precisione nelle operazioni di movimentazioni dei vari materiali.
Indeco è il partner ideale per Servisa
Il Gruppo Servisa è la più grande impresa di demolizioni e servizi ambientali della regione di Berlino-Brandeburgo; nonostante le dimensioni, dalla sua nascita nel 1971, Servisa, è rimasta nelle mani della famiglia del fondatore ed è una delle più importanti realtà del settore in Germania. Abbiamo parlato con l’Amministratore Delegato Sascha Hellwig, che abbiamo incontrato nel centro della città in un cantiere dove veniva demolito un edificio di 8 piani.
Come è nata Servisa?
“Abbiamo cominciato come impresa di demolizione, ma oggi siamo presenti anche nel movimento terra e nel conferimento in discarica dei materiali. Disponiamo inoltre di una licenza che ci autorizza a tutte le attività di riciclaggio e possiamo farlo anche per conto terzi. Negli ultimi anni abbiamo esteso la nostra presenza nel settore logistico, offrendo alle imprese di costruzione tutti i servizi necessari all’approntamento del cantiere”.
Come ritiene che si stia evolvendo il vostro settore?
“Credo che nel nostro settore ci sia la possibilità concreta che le imprese di demolizione diventino dei subappaltatori delle aziende che si occupano di riciclaggio. Questo potrebbe avvenire perché il problema di conferire il materiale di risulta in discarica assume sempre più una valenza strategica. Per questo abbiamo deciso di rafforzarci in entrambe le direzioni. Qui nell’area di Berlino, ad esempio, una cosa è conferire in discarica un autocarro di materiale di risulta, un’altra è trasportare 800.000 tonnellate come abbiamo fatto noi l’anno scorso. In futuro probabilmente non si tratterà solo di autocarri, ma forse anche di treni, di chiatte fluviali e di navi. In sostanza in questo settore bisogna essere molto creativi e seguire l’evoluzione e l’interpretazione di leggi e normative che riguardano i materiali di risulta e il loro trattamento. Spesso, infatti, abbiamo a che fare con strutture degli anni ’70 e ’80 che contengono materiali che devono essere trattati in modo specifico, come ad esempio l’amianto. Per tutte queste ragioni, possedere un escavatore con un grosso martello non è più sufficiente a dire che si è un’impresa di demolizione, oggi il concetto è molto più ampio. L’importante è avere una visione del futuro per potere star al passo con i tempi; a volte penso che questo aspetto non sia preso in sufficiente considerazione da altre aziende che operano nel settore”.
Di quanti mezzi disponete nel vostro parco macchine e perché siete diventati clienti Indeco?
“Al momento il nostro parco macchine è composto da 23 escavatori, 20 camion e 100 fra altre tipologie di macchine e attrezzature. Quando abbiamo deciso di acquistare nuove attrezzature per la demolizione abbiamo guardato quello che offriva il mercato e abbiamo scartato quello che non volevamo, così, per esclusione, siamo arrivati a provare Indeco che ci ha invece convinto. Tra l’altro i tecnici di Indeco e quelli di Servisa si conoscevano già e questo è un aspetto non secondario, perché fare in modo che i nostri addetti abbiano un buon rapporto con i fornitori di attrezzature è molto importante per noi. Oltre all’intrinseca qualità e produttività delle attrezzature, ci è piaciuto molto l’approccio completo di Indeco, cioè il concetto di multi-tool perché, proprio per quello che dicevo prima, si è sempre più costretti a separare i materiali di risulta in cantiere. Del resto quella è una via obbligata ed è meglio fare così, perché più il materiale è separato prima del conferimento in discarica e più snelle saranno le operazioni successive. Devo dire che la nostra esperienza con Indeco è stata fino ad ora molto positiva sotto tutti i punti di vista “.
Berlino sta attraversando un momento di forte espansione dell’attività edilizia. In quanti siti state operando in questo momento?
“Al momento abbiamo molti cantieri aperti. Sono tutti edifici di grandi dimensioni di tipo residenziale, per uffici e centri commerciali. Per la maggior parte sono collocati nel centro della città, come ad esempio Alexander Platz dove nei prossimi anni sorgeranno sei grattacieli. Proprio in quella zona della città il nostro intervento consiste nella demolizione e nell’approntamento del sito per la successiva costruzione, il che significa anche l’eliminazione delle fondazioni e la risoluzione di tutti gli aspetti logistici. Un’altra importante zona di sviluppo è nella East Side Gallery, nei pressi del vecchio muro, una zona turistica dove abbiamo due cantieri. Proprio per questa enorme richiesta su Berlino ci stiamo concentrando sulla città, ma in passato abbiamo lavorato in tutta la Germania dalle Alpi Bavaresi a tutte le più importanti città”.
Quanti sono gli addetti?
“Disponiamo di circa 150 persone, ma prima del Covid eravamo pronti a portare il numero totale a 200. Per fortuna abbiamo un buon sistema di relazioni nell’area di Berlino, siamo riusciti a reclutare manodopera che viene dall’ex Germania dell’Est e dal Sud-Est dell’Europa più disposta ad eseguire un lavoro impegnativo, anche da un punto di vista fisico come quello tipico di un cantiere di demolizione. Più difficile trovare personale in grado di gestire le varie fasi del lavoro, perché la competizione per trovare figure tecniche qualificate è molto forte tra le varie imprese del settore”.
Come provvedete alla formazione del personale?
“Al di là degli aspetti tecnici, vogliamo che i nostri addetti diventino parte del Gruppo Servisa a tutti gli effetti; abbiamo inoltre bisogno personale che sia in grado di occuparsi di diversi aspetti e sia quindi disposto ad evolvere le proprie capacità professionali. Puntiamo molto sui giovani perché hanno un forte livello di motivazione ed è dunque importante che, fatti salvi gli obiettivi stabiliti, questi ragazzi abbiano una certa autonomia, cioè che contribuiscano al lavoro in modo attivo formando un’organizzazione meno rigida e più efficace in cui si possano riconoscere e dare il meglio con un apporto concreto al lavoro di tutti. Il nostro è un lavoro pesante, l’entusiasmo è un aspetto che deve essere sempre tenuto presente per migliorare la produttività e riuscire a creare un vero legame con l’azienda”.
Ritiene che nel quadro generale dello sviluppo delle vostre attività, la collaborazione con Indeco possa continuare?
“Se vogliamo evolverci nel senso che dicevo, dobbiamo eleggere uno o due partner per le macchine e attrezzature che ci seguano da un punto di vista del prodotto e dell’assistenza. Il settore sta cambiando; abbiamo capito che Indeco si sta orientando in quella direzione e sono convinto che una collaborazione fra noi sia dunque vincente da tutti i punti di vista”.